25 ottobre 2016

"SPAGHETTI AL FINTO RAGÙ"





Ingredienti per 4 persone:

- mezza cipolla
- una costa di sedano
- 2 carote
- 150 g di olive nere
- 300 g di passata di pomodoro
- 5 pomodori secchi sott'olio
- mezzo peperoncino rosso tipo calabrese

In un tegame soffriggete la cipolla, il sedano e le carote taglaite a cubetti.
Cuocete per 5 min e dopo aggiungete le olive nere ed i pomodori secchi tagliati in modo irregolare.
Amalgamate tutti gli ingredienti e aggiungete dopo pochi minuti la passata di pomodoro ed il peperoncino tagliato a pezzetti piccoli.
Mentre cuocete gli spaghetti al dente, terminate la cottura della salsa e regolate di sale.
Mescolate la salsa alla pasta e servite ben calda!
Buon appetito!

29 aprile 2016

"IL VERMENTINO"


Vermentino ligure

Il Vermentino è un vitigno le cui origini sembrano essere spagnole (regione dell'Aragona) o portoghesi (Isole di Madera).
Si diffonde rapidamente in Francia come Malvasia Spagnola e successivamente in Liguria con il nome di Malvasia Grossa o Carbesso.
Assume il nome di Vermentino quando giunge in Corsica ed in Sardegna.
Oggi il Vermentino è riuscito a dar vita a importantissimi vini con la Denominazione di Origine Controllata e Garantita, come il Vermentino di Gallura, ed altri Doc come il Vermentino di Sardegna.
Non meno importanti sono i vini liguri  e toscani vinificati a Vermentino.
I vini a base di Vermentino sono generalmente di color giallo paglierino con riflessi verdognoli, intensi, delicati, dei bianchi secchi con profumi floreali e sentori erbacei.

A TAVOLA

Servito molto freddo 6°C, è ottimo per l'aperitivo e per accompagnare piatti di pesce, frutti di mare, crostracei, risotti e sughi marinari.

25 marzo 2016

"DOLCI PASQUALI"




Da qualche tempo ci soffermiamo a leggere nei blogs e nellla nostra pagina facebook tutte le ricette postate riguardanti le festività pasquali.
Quante ricette e quanta ricchezza culturale e regionale, nulla da invidiare alle festività natalizie.
In questa occasione ci soffermeremo sui dolci e per questa festività ogni regione ne ha uno speciale, di diverso formato, colore, aroma e sopratutto tradizione.
Iniziamo con i dolci tipici del nord Italia, passando da Trieste abbiamo la Pinza, poi le Torte ripiene tipiche della Liguria, e la Colomba pasquale (diffusa in tutto il paese).
Scendiamo verso il centro Italia e troviamo la Pasimata a Lucca, la Zambela Romagnola, e la Schiacciata Toscana.
E finiamo con il Sud ricchissimo in ricette dolci, alcune realizzate durante tutto l'anno e famose anche all'estero.
Iniziamo con la famosissima Pastiera napoletana, la Cassata siciliana, le Casadinas sarde, la Cuddura sicula o Scarcella pugliese, ed il Tortano dolce di Gaeta.
Così diversi ma anche così simili in quanto molti degli ingredienti sono in comune, per esempio nei dolci pasquali si trovano sempre la ricotta o i formaggi freschi, le uova, gli aromi e le essenze, e le glasse.


Insomma bontà da provare in questi giorni o degustare nelle località di origine pensando ad un bel viaggetto.

3 marzo 2016

"INVOLTINI DI SALMONE"

Ho preparato per degli amici questo velocissimo antipasto che è stata la pietanza più apprezzata della cena. Provateli, vi sorprenderanno!



Ingredienti:

- 200g di coste di sedano bianco
- 200g di carote
- 400 g di salmone affumicato
- un mazzetto di erba cipollina
- aceto di vino bianco q.b.
- olio evo
- pepe
- sale


Pulite il sedano e le carote, e tagliateli a listarelle.
Poneteli in una ciotola e conditeli con sale, aceto bianco, pepe nero e olio evo.
Se il salmone lo comprate in un unico pezzo dovete fare un ulteriore passaggio e tagliarlo in strisce sottili, invece se il salmone è già tagliato in lamine usate direttamente queste per avvolgere le verdure a modo di mazzetti.
Per chiudere i mazzetti usate l'erba cipollina.


Poneteli in un vassoio e portateli a tavola !
Buon appetito.


22 febbraio 2016

"IL SIDRO"




Il sidro è una bevanda alcolica ancora poco conosciuta e consumata.
Deriva dalla fermentazione del succo di varietà specifiche di mele, solitamente molto acide.
Ho avuto la fortuna di provare il sidro artigianale prodotto da mio nonno, anche se non ho mai avuto la possibilità di osservare e partecipare alla sua produzione.
Il sidro ha origini remote, si sa che gli egiziani e i popoli dell'Asia minore lo producevano e lo consumavano.

Successivamente si diffonde in Europa, in particolar modo in Austria, Germania e Francia.

Arriva in Inghilterra e Irlanda nel 1066 grazie a Guglielmo  il conquistatore ed è in questo paese dove assume notevole notorietà fino ai giorno di oggi, divenendo i paesi anglosassoni i maggiori consumatori e produttori al mondo.



Anche il nord della Francia e della Spagna rappresentano una grande area di produzione di sidro.
In tutti questi paesi le caratteristiche gustative e organolettiche del sidro differiscono notevolmente, per esempio  il sidro inglese viene spesso barricato in vecchie barrique di whisky acquistando un sapore del tutto particolare rispetto invece ad un altro sidro famoso quello spagnolo che viene elaborato come se fosse un vero e proprio spumante.

Nel nostro paese esistono solo piccole aree di produzione, la maggior parte delle aziende si trovano in Trentino, poi altre in Val D'Aosta e Piemonte.

Anche se la maggior parte degli italiani non ha mai provato il sidro e spesso lo si confonde con il succo di mele di sapore eccessivamente dolciastro
Poi esistono parecchi marchi conosciuti in tutto il mondo come Magners, Blumers, StrogBow...anche se per me il vero sidro è quello del piccolo produttore, ancora artigianale
Il sidro in Italia si trova principalmente nei Pub, soprattutto in quelli inglesi.

A Milano da qualche anno ha aperto un locale chiamato la Sidreria, tutta la cucina è a base di sidro ed è molto facile degustare varie marche .


Provate il sidro ed avvicinate a questo grande prodotto !


17 febbraio 2016

"RISTORANTE AREPA' Z"  (Milano)





Se volete provare un posto singolare a Milano, informale, divertente ed avvicinarvi alla cucina Venezuelana....vi consigliamo di andare al ristorante Arepa'z.
Premetto che è sempre difficile trovare dovunque si vada ..."ottima cucina straniera", sia per la difficoltà che si ha a reperire i prodotti originali, sia per le false imitazioni, o semplicemente perché spesso la cucina straniera si adatta al gusto del paese che l'accoglie!
Insomma cucina internazionale si, ma sempre con un tocco nostrano.
Nonostante però conoscessimo la cucina venezuelana siamo andate con spensieratezza in questo locale, non aspettandoci nulla di particolare.
Il locale è bene arredato, ampio, allegro e sempre pieno di gente.
Il prodotto più venduto sono ovviamente le Arepas, frittelle di farina di mais ripiene di tutto quello che si desidera, a modo di panino.
Non possono mancare gli antipasti di yuca, i tequenos (ripieni di formaggio), il platano in mille modi, e le empanadas.
Ottimi i piatti unici, composti solitamente da fagioli al curry, carne mechada o pollo, con riso d'accompagnamento, insalate di avocado e salse piccanti.
Non manca ovviamente le hallaca o tamal, ottime ripiene di carne di maiale e condimento agrodolce.


Ovviamente come tutti ben sanno per i Venezuelani la vita è festa, ed è dunque impensabile uscire dal locale senza bere una loro birra, un coktail speciale, o un ron gran reserva.
Insomma andate e raccontateci cosa avete provato.

In media si spendono sui 20€ per una cena abbondante e variegata. Gentilezza del personale garantita, anche se spesso bisogna aspettare un po' di tempo visto l'affollamento del locale.

VOTO: 7

9 febbraio 2016

"DOLCI DI CARNEVALE "





Anche in queste festività la nostra bell'Italia propone migliaia di ricette regionali, ed il meglio lo esprime attraverso i dolci!
Ogni regione possiede numerose preparazioni dolciarie, alcune molto conosciute come le chiacchiere o le castagnole.
come per Natale e per la Pasqua anche ii Carnevale in questi ultimi ani ha recuperato e riproposto ricette poco conosciute o in via di estinzione, per lo più ricette popolari e familiari.
Noi ne descriviamo alcune e speriamo conoscere altre grazie ai vostri suggerimenti.
Partiamo dalla bella Sicilia con le Sfinci o Spinci (frittele tonde) o la Pignolata.
Passiamo alle Zeppole pugliesi, al Migliaccio ed alle Graffe napoletane, poi al Berlingozzo e Focaccia toscane.
Risalendo al nord i Tortelli fritti, i Krapfen nel Trentino, le Fritole veneziane, alle Frittelle di mele della Val D'Aosta.
Da questo semplicissimo elenco di ricette regionali si evince che i dolci di carnevale sono molto simili in tutte le regioni, impasti semplici, solitamente fritti, molto zuccherati, o con aggiunta di miele e sciroppi.
Ma l'estro inventivo del nostro paese noto in tutto il mondo si manifesta in questo caso con dolci molto particolari come il Sanguinaccio dolce (crema di cioccolato fondente), gli arancini delle Marche (girelle fritte aromatizzate all'arancia), e le Mantovane di Cassato (frittelle ripiene di mandorle e marmellata).
Buon Carnevale a tutti e fateci sapere se conoscete altre belle ricette di carnevale .....

1 febbraio 2016

"OLIO OFFICINA FESTIVAL"



Dal 21 al 23 gennaio 2016 si è svolto a Milano nel Palazzo delle Stelline per il quinto anno consecutivo l'evento Officina Olio Festival, la manifestazione più importante in Italia del settore dell'olio extravergine di oliva. Incontri, manifestazioni, dibattiti che consentono di conoscere e approfondire tutto quello che concerne l'olio extravergine di oliva in Italia come nel mondo, dalla produzione alla commercializzazione, con delle degustazioni messe a punto dai produttori che permettono di far cogliere le differenze tra gli extravergini esaminati/assaggiati. Dopo quattro anni di full immersion, quest'anno abbiamo vissuto meno la manifestazione per problemi organizzativi all'interno del team, tuttavia è stata chiara la percezione che l'evento abbia ottenuto un notevole riscontro di visitatori, esperti del settore e non, come pure un netto miglioramento dell'aspetto organizzativo. Molto bella l'area espositiva di opere d'arte a tema.Per fortuna siamo riusciti a partecipare ad una delle tante degustazioni, ossia quella della regione Sicilia, con le sue ormai note varietà, Biancolilla e Nocellara del Belice, nonché la meno diffusa cultivar Minuta.
Dunque quest'anno come pure gli scorsi anni questa manifestazione ci ha appassionati e coinvolti per l'informazione, le novità circa i processi produttivi, gli approfondimenti e gli incontri con i produttori. Se il prossimo anno vi trovate nei pressi di Milano, vi consigliamo di non perdere questo interessantissimo evento.

26 gennaio 2016

" IL FINOCCHIO "





Il finocchio fà parte della nostra tradizione culinaria, ma appena si esce dalla bell'Italia si capisce che è un vegetale poco conosciuto e addirittura  dal gusto per nulla apprezzato.
Può essere selvatico o coltivato (dolce).
Quello selvatico nasce spontaneamente nei campi ed è anche facilmente visibile lungo le strade provinciali, in quanto si riproduce con notevole facilità e senza nessun intervento umano.
Le foglie ed i germogli si raccolgono dopo le prime piogge, dall'autunno alla primavera. Invece i semi (frutti) si raccolgono da agosto fino a settembre, appena il frutto è essiccato. Una prelibatezza è quella dei fiori secchi, che sprigionano l'aroma più intenso, ma sono molto difficili da reperire. 
Numerose sono le ricette regionali che utilizzano  foglie e semi.
Le ricette più conosciute sono la Pasta alle sarde, le lumachine di mare Marchigiane (bombette), il Maccu di fave,  o come condimento nella Porchetta romana e la Finocchiona toscana.
Invece il finocchio dolce coltivato ha innumerevoli usi, ed è più diffuso in tutte le regioni del nostro paese.
Si può mangiare crudo, in pinzimoni ed insalate, o cotto in diverse ricette (lessato, gratinato al forno, come quiche, torte salate e mousse).
Se non conoscete questo alimento vi consiglio di cercarlo nei mercati e supermercati, e ancora  meglio se si ha la possibilità di raccoglierlo nei campi incontaminati della vostra regione.
Utilizzatelo in quanto ha proprietà antinfiammatorie, diuretiche, antipasmodiche e ovviamente nutritive.
Vi consiglio inoltre utilizzarlo in cucina per dare un tocco di agrumato e acidità ai piatti.


12 gennaio 2016

"BEANN GULBAN" sour-Birrificio White Hag

Quetsa birra ha origini remote e riproduce uno stile nato quasi duemil anni fà.
In Irlanda dove si produce, viene classificata come Heather Beer, cioè come birra fatta con la pianta dell'Erica, in quanto al posto del luppolo viene utilizzato un miscuglio di erbe aromatiche come prevedeva la ricetta originale.
E' una birra che ci conquista subito in quanto molto beverina, con una acidità decisa, ed un retrogusto dolce ed ammicante.
Notevoli sono gli aromi dell'erbaceo al torbato.
Sentori tutti sprigionati dopo un'accurata maturazione in botti francesi.




ASPETTO VISIVO: ambrata chiara, limpida, con schiuma persistente e bianca
ASPETTO OLFATTIVO: erbaceo, agrumata
ASPETTO GUSTATIVO: acida, sentori erbacei




Abbinamenti: risotto di funghi porcini, tortino di cioccolato

Curiosità: è una dele poche birre in commercio che utlizza il "gruit" al posto dei luppoli.Ricordiamo che il Regno Unito resistette per parecchi anni al'utilizzo del luppolo scoperto nella zona dell'Hallertau in Germania e alla sua veloce diffusione in tutta Europa.
Infatti fù uno degli ultimi paesi europei ad abbandonare l'utilizzo del composto di erbe e spzie "gruit" per adottare il nuovo "luppolo".